SANDOKAN a fumetti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. jasper33
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Image Hosted by ImageShack.us


    - una delle tavole su Sandokan realizzate dal maestro del fumetto italiano Sergio Toppi

    Le avventure della Tigre della Malesia create dallo scrittore Emilio Salgari diventano un fumetto. A partire da giovedì 30 gennaio «Il Giornalino», settimanale per ragazzi edito da Periodici San Paolo, pubblicherà Sandokan, una nuova storia a fumetti firmata da due grandi maestri del fumetto italiano: Sergio Toppi e Claudio Nizzi. Le sessantaquattro tavole di cui è composta la storia saranno pubblicate dal «Giornalino» in 8 episodi consecutivi da 8 tavole ciascuno. Sandokan, nato dalla fantasia è uno dei personaggi più popolari dei romanzi di avventura di tutti i tempi.

    Le sue storie hanno più di un secolo di vita: il fascino di un principe spodestato in cerca di vendetta, con abilità senza pari nel maneggiare kriss e scimitarra, un’isola sperduta per roccaforte dei suoi tigrotti, un cattivissimo come nemico e un amore romantico e tragico (ma per il fumetto Claudio Nizzi ha scelto l’happy end) sembra non finire mai. «La Tigre della Malesia», protagonista di tanti romanzi, lo è stata anche di film, cartoni animati e di uno sceneggiato che ha fatto la storia della televisione (Sandokan era Kabir Bedi e Marianna Carole Andrè).

    Il fumetto condensa in 64 tavole un’epopea raccontata in undici romanzi: impresa che poteva riuscire solo a un grande scrittore di fumetti come Claudio Nizzi, ideatore di celebri serie del Giornalino, tra cui Larry Yuma, Rosco e Sonny, Nicoletta e sceneggiatore di Tex Willer. I disegni sono di Sergio Toppi che per «Il Giornalino» ha disegnato, tra le altre cose, le biografie di personaggi come Federico II, Gengis Khan, Giovanni Paolo II. «I romanzi di Salgari sono difficili da sceneggiare - ha detto Nizzi - si grida e si spara ma non ci sono veri snodi narrativi. Quindi ho pescato nelle tante avventure di cui Sandokan è protagonista facendone un montaggio mio. I libri di Salgari hanno tratti di incredibile superficialità, lo stesso Sandokan è talvolta descritto in termini che oggi possono apparire ridicoli, pittoreschi. È un uomo che ruggisce invece di parlare.

    Tuttavia Salgari ha avuto il genio di farne, in epoca di colonialismo, un eroe anti-colonialista. Per questo aspetto di Che Guevara ante litteram è un personaggio moderno. Infine ho cambiato la storia originale scegliendo un lieto fine: Marianna non muore e nell’ultima scena la vediamo veleggiare verso il tramonto rosso fuoco abbracciata all’amato principe-pirata».

    Sergio Toppi ha detto: «Ho letto tutti i libri di Salgari o Salgàri (ma come si dice?) e devo dire che la sua ingenuità narrativa contribuisce moltissimo a creare l’atmosfera più tipica dell’avventura, un’atmosfera che mi piace molto realizzare. Quell’esotismo un po’ sempliciotto (c’è l’albero del pane ma anche quello della birra) ha il pregio di essere molto popolare e il merito di aver formato l’immaginario collettivo. L’evasione di Sandokan sembra ripresa da quella del Conte di Montecristo di Dumas ma nei mari del Sud compare uno squalo che non poteva esserci nelle acque più fredde delle nostre latitudini.
    Sandokan è un eroe puro, generoso, cortese e quando occorre spietato ma per il Giornalino ho evitato le scene di sangue più truculente. Comunque i cattivi sono cattivi e i buoni sono buoni: Marianna è una gentile signorina che cade da cavallo perchè Sandokan possa salvarla. Come in «Jack London» ho goduto di questa piena atmosfera di avventura: tempeste, velieri, naufragi, jungla, tigri, elefanti, fucili, kriss, scimitarre, impettiti ufficiali inglesi, pirati senza paura, truppe indigene, abbordaggi, fughe e assalti. Tutti bellissimi da disegnare».
     
    Top
    .
0 replies since 4/2/2008, 23:39   394 views
  Share  
.