FRANK MILLER: BATMAN il ritorno del CAVALIERE OSCURO

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  1. Sebastiano Monieri
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    La miniserie BATMAN the Dark Knight returns, pubblicata nell’ormai lontano 1986, rappresenta ormai per convenzione generale di esperti ed appassionati, il punto di svolta del personaggio dell’uomo pipistrello creato nel 1939 da Bob Kane che, da quel momento in poi si identifica nella figura appunto del CAVALIERE OSCURO.
    In questi racconti, Batman è rappresentato come un uomo che si avvia alla vecchiaia (è quasi sessantenne), e che vive il suo tramonto con amarezza e disillusione, in un mondo che quasi non lo ricorda più, considerandolo poco più di una leggenda metropolitana. In questo mondo (assai simile a quello che vediamo intorno a noi oggi), non vi sono più ideali, e la società si aggroviglia su se stessa in un contorcersi di teoremi sociologici per i quali non vi sono colpevoli perché tutti sono colpevoli, e chi si espone ad indicarne le contraddizioni viene additato come criminale più ancora di chi delinque.
    La società è governata da politicanti inetti, irresponsabili e senilmente semi-dementi (grottesca la caricatura di Ronald Regan che viene qui presentata), totalmente scollati da un mondo che, fuori dal “palazzo” su disgrega nel degrado morale e nella follia. Su tutta la serie aleggia la paura della guerra atomica con la Russia, con la quale gli USA sono in crisi per un’isola che Miller chiama “Corto Maltese”, e che richiama Cuba (ed omaggia Hugo Pratt)
    Il mondo dipinto da Miller respinge l’idea del super-uomo, certa di potersi governare con le proprie leggi e istituzioni, ma essendo totalmente privo di ogni idealità le lascia scadere, facendole svuotare di ogni significato.
    In questa ambientazione così decadente, il vecchio eroe, indisponibile ad ogni compromesso, sente ancora necessaria la sua figura, il suo esempio, e decide di ritornare in campo con tutte le forze che gli restano e tutti i mezzi a sua disposizione. Questo Batman è fortemente amaro, triste; forse infelice, nel vedere al tramonto la sua epoca, ma ritiene di avere ancora molto da dire. E’ ben lontano dal Batman degli anni ’60 e ’70, “amico della Legge”, apprezzato dal sistema e perfettamente integrato in esso. E’ al contrario malvisto dai più, cupo ed arrabbiato; è un CAVALIERE OSCURO.



    Rimpiange la sua giovinezza e lotta con la paranoia forse più che con gli avversari; in realtà, cerca di dare un senso alla vita trascorsa e quella che gli resta da vivere. Una vita segnata da tragedie. Nell’infanzia la morte dei genitori, nell’età adulta la morte del giovane Jason Todd, che aveva sostituito l’ormai adulto Dick Greyson nel ruolo di ROBIN ad opera del Joker. Robin è comunque presente anche nella miniserie, incarnato questa volta da una ragazza; la tredicenne Carrie Kelley, volontaria adepta con la quale lo scorbutico protagonista ha un rapporto dapprima quasi di sopportazione, poi sempre più paterno (in senso molto tradizionale, come quando la richiama a non dire parolacce ed a sedere compostamente).
    Paradossalmente, il “vecchio” BATMAN, portatore di ideali perduti: giustizia, dovere, responsabilità nei confronti del prossimo, proprio in una giovane e come lui disillusa generazione giovanile finisce con il trovare un senso alla sua vita, divenendo ispiratore di un modo di essere non egoistico, ma che, come in tutti i momenti storici di svolta, si manifesta in un modo crudo e persino violento, propagandando ideali, ma in modo assai estremo. Al termine della miniserie, infatti, Bruce Wayne, abbandonata la sua controfigura incappucciata, ma anche la sua figura pubblica di milionario superficiale, si rifugia in nuove caverne, con al seguito un gruppo di ragazzi ex delinquenti, e la fida Carrie-Robin addestrandoli a divenire un esercito di suoi successori.

    La miniserie si compone di quattro episodi:

    Il ritorno del Cavaliere Oscuro

    E’ l’inizio della saga. Qui Bruce Wayne, decide di rientrare in azione, sconcertato dall’assistere al decadere della città per la quale tanto ha lottato, in mano ad una gang di teppisti sbandati autodefinitisi “i mutanti”, che l’anziano Jim Gordon, ormai prossimo alla pensione ed amareggiato quanto l’antico alleato non riesce a contrastare. Riappare Gordon Dent-“due Facce”, apparentemente riabilitato dopo anni trascorsi all’Arkam Asylum (il manicomio criminale di Gotham);


    Il trionfo del Cavaliere Oscuro


    Il ritorno di Batman accende roventi (ed inutili) polemiche sui Mass-media, in cui esperti cervellotici tendono a far apparire il cavaliere oscuro come un fuorilegge, origine esso stesso della degenerazione violenta della comunità cittadina. Noncurante di tutto ciò Batman imperversa per le strade colpendo la criminalità, e riuscendo a catturare il capo della gang dei mutanti, ma al prezzo di gravissime ferite fisiche, salvandosi grazie all’aiuto della nuova Robin. Il sanguinario criminale in carcere uccide il pavido sindaco della città, intenzionato a cercare un accordo con la gang. Batman convince Gordon a far liberare il capo dei mutanti per sconfiggerlo in un corpo a corpo con l’intenzione di fiaccarne il morale. Così avviene. I mutanti si sbandano, ma Batman è fisicamente allo stremo.




    Caccia al Cavaliere Oscuro


    I mutanti si convertono al “culto di Batman” e decidono di emularlo, trasformandosi da teppisti in vigilanti, ma mantenendo intatta la loro brutalità. Si riaccendono le polemiche sull’influenza negativa del Cavaliere oscuro sulla comunità, ed Ellen Yindel, prossima sostituta di gordon al comando della polizia di Gotham preannuncia un mandato di cattura per Batman. Il Presidente Regan richiama Superman, unico supereroe rimasto in azione per contrastare l’uomo pipistrello. I due s’incontrano informalmente, ma tra loro il contrasto è non sanabile, e preannuncia uno scontro inevitabile. Nel frattempo lo stesso psichiatra che aveva fatto liberare Due facce, dichiara sano Joker, e gli organizza una apparizione in un talk show, ma questi ne approfitta per scappare compiendo una strage. Batman si mette sulle tracce del suo vecchio avversario ed infine lo affronta nell’ecatombe dei visitatori di un Luna Park, arrivando vicino ad infrangere il suo giuramento di non uccidere, ma il folle Joker, sconfitto, si uccide per far ricadere la colpa della propria morte sull’Uomo Pipistrello.


    La caduta del Cavaliere Oscuro


    Superman, sopravvissuto all’esplosione di un missile atomico sovietico lanciato in ritorsione al suo intervento nel Corto Maltese, si mette alla caccia di Batman, il quale lo affronta con l’aiuto del vecchio alleato Oliver Queen/Freccia Verde; anch’egli anziano e mutilato di un braccio.
    Il cavaliere oscuro mette alle strette il kriptoniano, ma conclude lo scontro simulando la propria morte. La sua identità viene rivelata, ma il patrimonio di Bruce Wayne sparisce, e la sua dimora con tutti i suoi segreti è distrutta da alfred, che muore in seguito ad un attacco cardiaco. Batman, riportato fuori dalla tomba da Robin (con l’accondiscendenza di Superman), si rifugia nel sottosuolo con l’ex gang dei mutanti, ora rinominatisi “figli di Batman” ed inizia l’addestramento di un esercito che prosegua la sua missione anti-crimine.




    il ritorno del CAVALIERE OSCURO rappresenta un punto di svolta nel genere del fumetto super eroistico, che diviene un genere maturo ed adulto. I personaggi assumono spessore ed umanità ed escono dai canoni “buonisti” in cui erano stati costretti per decenni sull’onda del Comics Code Authority (Autorità per il Codice sui Fumetti), nato negli USA in seguito allo scritto Seduction of the Innocent dello psichiatra Fredric Wertham, che indicava nei fumetti del genere, un pericoloso elemento di traviamento dell’infanzia. In seguito a ciò, scomparvero dai fumetti ogni forma di allusioni sessuali e abbigliamenti provocanti che sino ad allora non erano mancati (fu allora che il rapporto tra Batman e Robin fu visto in chiave omosessuale), ponendo fine a quella che fu chiamata la “Gonden Age” del fumetto.
    L’esempio di Frank Miller fu seguito da innumerevoli altri autori di livello come Alan Moore, e diede il via ad uno stravolgimento autentico del genere, con gli eroi che invecchiano, cambiano personalità ed a volte vengono sostituiti da nuove incarnazioni (è capitato allo stesso Batman ma anche a personaggi del calibro di Lanterna verde), a volte per poi ritornare sulla scena, chiamati a gran voce dal pubblico degli appassionati.




    Frank Miller nato a Olney, 27 gennaio 1957 è un autore di fumetti, che non ha mancato di spaziare in altri campi della creatività, collaborando ad esempio per il cinema al secondo e terzo film del personaggio ROBOCOP. E’ l’ideatore della serie Sin City, anch’essa portata sullo schermo dal fumetto, e recentemente del film 300, adattamento di una propria graphic novel. Nel 2008 cura la regia del film The Spirit, dedicato all'omonimo personaggio dei fumetti creato da Will Eisner nel 1940.
    Per la MARVEL ha lavorato al personaggio di DEVIL, ideando Elektra, uno dei suoi personaggi più famosi.



     
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0 replies since 20/3/2011, 08:43   251 views
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