Se l’Europa preferisce le banche ai Popoli

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Sebastiano Monieri
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Nei giorni scorsi gli organi d’informazione hanno dato una notizia di eccezionale importanza e gravità. L’Europa, sotto forma dei suoi organi amministrativi, ha dichiarato che impedirà, utilizzando il fondo definito salva-stati le banche europee che fossero in difficoltà, ma non altrettanto ha detto di essere pronta a fare per gli Stati componenti che avessero problemi analoghi.
    Ciò ha fatto decollare le borse ed ha portato allegria nelle banche i cui dirigenti hanno visto garantiti i loro stipendi, e smarrimento alla la Grecia, che è costretta alla fame senza alcuna garanzia di salvarsi dal “crac”. Una simile scelta è paradossale e drammatica. L’annuncio è venuto dopo la dichiarata difficoltà della banca franco-belga Dexia, che minaccia (per la seconda volta) di crollare
    essendo carica di titoli greci di valore ormai azzerato. Al contempo le solite agenzie di rating tirano sempre più giù il valore di affidabilità del nostro paese e delle nostre principali imprese; ovviamente le stesse agenzie che davano chili di “AAA” alle banche e ditte che spacciavano ai clienti titoli tossici e che suggerivano ai governi greci come truccare i loro bilanci.
    Quale riflessione vien fuori da questo? La riflessione è che la nazioni sono divenute solo uva da strizzare per fornire succhi preziosi che le strutture finanziarie potranno incamerare per fruirne al meglio.
    Questo stato di cose non può non passare da un intervento “politico” finalizzato a rendere le masse sempre meno consapevoli dei loro diritti e della loro centralità rispetto alle minoranze che dai vertici le vanno sempre più annichilendo, per cui, si manifesta anche la necessità di veicolare nuove idee; tra queste con un po’ di attenzione si potrà cogliere quella che intende colpevolizzare i popoli occidentali per essere stati “dissoluti” ed aver vissuto “al di sopra delle loro possibilità”, cercando di far dimenticare gli ultimi decenni in cui si è scientificamente propagandata la corsa al benessere ed alla spesa, accompagnata dal “denaro facile” offerto da banche e finanziarie sotto varie forme, portando le famiglie a sovraccaricarsi di debiti in quantità superiore alle proprie possibilità, per poi all’improvviso far scattare la tagliola e chiuderle in una trappola di disperazione senza uscita.
    Questa teoria, propagandata dagli “intellettuali di regime” induce anche a creare un senso di colpa nelle persone (milioni) che si trovano in questa situazione, per renderle meste e prone agli eventi che ne conseguono, nonché incapaci di ribellarsi. Per fortuna, non tutto va in questa direzione, e le manifestazioni degli “indignati” in tutto il mondo lo attestano. Non si tratta dunque per noi italici ad esempio semplicemente di liberarsi di un satiro egocentrico e dei suoi “clientes”, vassalli e lecca scarpe in genere, ma del sistema che ce lo ha portato. Ci riusciremo? L’ultima volta che ci è capitato ci è voluta una guerra mondiale per riuscirci; questa volta speriamo si riesca con meno danno.
     
    Top
    .
0 replies since 8/10/2011, 15:33   19 views
  Share  
.